Neuropatia periferica dolorosa indotta dalla chemioterapia: Duloxetina riduce il dolore


L'assunzione della Duloxetina ( Cymbalta ) per 5 settimane è in grado di ridurre il dolore neuropatico periferico indotto da chemioterapia antitumorale.

Alcuni pazienti oncologici ( incidenza tra il 20-40% ), in terapia con chemioterapici neurotossici ( es: taxani, alcaloidi della vinca, composti a base di Platino ), vanno incontro a neuropatia periferica dolorosa.
Questa condizione algica può persistere per mesi o addirittura per anni dal completamento del ciclo chemioterapico, con problemi significativi per la qualità di vita dei pazienti oncologici sopravvissuti.
La neuropatia periferica indotta da chemioterapici è una condizione clinica di difficile gestione e la maggior parte degli studi clinici randomizzati per saggiare l’efficacia di una molteplicità di farmaci con meccanismi d’azione differenti, non ha identificato fino ad ora un trattamento efficace.

Alcuni studi avevano, tuttavia, documentato l’efficacia dei farmaci che inibiscono la ricaptazione di serotonina e norepinefrina [ inibitori SNRI ] ( tra i quali la Duloxetina ) nel trattare il dolore associato alla neuropatia diabetica, questo ha indotto a effettuare uno studio randomizzato di fase III avente lo scopo di verificare l’efficacia delal Duloxetina nel ridurre il dolore neuropatico periferico indotto dalla chemioterapia antitumorale.

Lo studio ha incluso 220 pazienti di età uguale o superiore a 25 anni, trattati tra il 2008 e il 2011, che riferivano un punteggio almeno uguale a 4 su una scala empirica da 1 a 10 per la misurazione del dolore neuropatico dopo trattamento con Paclitaxel, un altro taxano o Oxaliplatino.

Dopo stratificazione in base al chemioterapico impiegato e al rischio di dolore da comorbilità, i pazienti sono stati randomizzati, secondo un rapporto 1:1, al trattamento con Duloxetina oppure placebo per un periodo di 5 settimane e al trattamento opposto dall’ottava alla dodicesima settimana di trattamento.
I partecipanti allo studio hanno ricevuto una capsula di placebo o 30 mg di Duloxetina durante la prima settimana di terapia, seguita da 2 capsule di placebo o 60 mg di Duloxetina nelle 4 settimane successive.
Le due fasi di trattamento erano intervallate da un periodo di wash-out della durata di 2 settimane.

L’endpoint primario era rappresentato dalla riduzione del punteggio medio del dolore parametrato sulla scala BPI-SF ( Brief Pain Inventory Short Form ) dopo 5 settimane di trattamento, mentre tra gli endpoint secondari vi erano gli effetti del trattamento farmacologico sulla qualità di vita, la funzionalità e gli eventi avversi.

I punteggi associati alla percezione del dolore sono risultati al basale significativamente più elevati nel gruppo che riceveva per prima Duloxetina ( 6.1 vs 5.6; P=0.02 ).

I risultati hanno documentato, alla fine del periodo iniziale di trattamento, un decremento maggiore del punteggio medio di dolore riferito ( variazione punteggio medio= 1.06 ) nel gruppo di pazienti inizialmente trattati con Duloxetina rispetto ai pazienti inizialmente trattati con placebo ( variazione punteggio medio= 0.34 ).
La differenza media osservata relativamente al punteggio in questione è stata pari a 0.73 tra i due gruppi.

Tra i pazienti trattati inizialmente con Duloxetina, il 59% ha riportato un decremento imprecisato del punteggio relativo al dolore percepito rispetto al 38% dei pazienti trattati inizialmente con placebo, mentre il 30% dei pazienti inizialmente trattati con il farmaco non ha sperimentato alcun miglioramento della percezione dolorosa e, anzi, il 10% ha riportato un incremento del punteggio alla scala BPI-SF.

E' stato osservato che i pazienti trattati con composti a base di Platino ( Oxalipatino ) sperimentavano un maggior beneficio dal trattamento con Duloxetina rispetto a quelli in trattamento con taxani.

Inoltre, la qualità di vita correlata al dolore è migliorata sensibilmente nel gruppo trattato inizialmente con Duloxetina rispetto a quello trattato inizialmente con placebo.

Dati preliminari hanno mostrato la possibilità di una migliore efficacia della Duloxetina nel trattamento della neuropatia periferica dolorosa indotta da Oxaliplatino anziché dai taxani. ( Xagena_2013 )

Fonte: JAMA, 2013

Xagena_Medicina_2013