Non sembra esistere un’associazione tra sclerosi multipla ed altre malattie autoimmuni


Prove di un’associazione tra la sclerosi multipla ed altre malattie autoimmuni sarebbe a sostegno dell’ipotesi che la sclerosi multipla sia una malattia autoimmune ed implicherebbe un meccanismo comune.

Lo studio, compiuto da Ricercatori del Wellcome Trust Centre for Human Genetics, ad Oxford, in Gran Bretagna, ha esaminato e confrontato i tassi di malattia autoimmune nei pazienti con sclerosi multipla, nei loro parenti di primo grado e nei loro consorti non imparentati.

Sono stati utilizzati i dati da un studio nazionale, multicentrico, di popolazione per studiare l’incidenza di malattia autoimmune in 5.031 pazienti con sclerosi multipla, 30.259 loro parenti di primo grado e 2.707 consorti utilizzati come controlli.

E’ stato chiesto ai pazienti e ai loro parenti se soffrissero di alcune delle seguenti 10 malattie autoimmuni: morbo di Crohn, colite ulcerosa, artrite reumatoide, diabete di tipo 1, psoriasi, anemia perniciosa, lupus sistemico eritematoso, malattia tiroidea autoimmune, vitiligine e miastenia grave.
Ai probandi con sclerosi multipla è stato anche chiesto se i loro parenti di primo grado fossero affetti da morbo di Crohn, colite ulcerosa, artrite reumatoide o diabete di tipo 1.

Dopo gli aggiustamenti per età e sesso, non è stato identificato alcun aumento del rischio di malattie autoimmuni nei pazienti con sclerosi multipla comparati con i controlli costituiti dai loro consorti ( odds ratio [OR]=1.07, p=0.49 ), o nei parenti di primo grado dei probandi con sclerosi multipla comparati con i controlli ( OR=0.89, chi(2)=1.11, p=0.29 ).

Tuttavia la frequenza riportata di malattie autoimmuni è risultata diversa in accordo con il sesso degli intervistati ( femmine vs maschi chi(2)=92.2, p<0.0001; femmine vs maschi controlli chi(2)=87.1, p<0.0001 ).

I pazienti con sclerosi multipla hanno mostrato tassi leggermente maggiori di malattia tiroidea e di anemia perniciosa rispetto ai controlli, dato questo in accordo con l’associazione MHC di queste malattie. Questo effetto è scomparso quando i risultati sono stati aggiustati per il sesso.

Per le altre otto malattie, i tassi erano simili nei pazienti con sclerosi multipla e nei controlli.

Le famiglie con casi multipli di sclerosi multipla non sono risultate più soggette a malattia autoimmune rispetto alle famiglie con un singolo caso di sclerosi multipla.

Una volta corretti i dati per il sesso, non è stato possibile identificare eccessi delle comuni malattie autoimmuni nei pazienti con sclerosi multipla o nelle loro famiglie, incluse le discendenze con casi multipli di sclerosi multipla.
I dati hanno dimostrato che le donne sono più attente alle storie mediche familiari rispetto agli uomini, il che mette in evidenza un potenziale bias ( errore ) nell’accertamento di dati non stratificati per una malattia limitata a uno dei due sessi. Dati sulla storia familiare dovrebbero dunque essere raccolti dai pazienti maschi in presenza delle loro consorti. ( Xagena_2007 )

Ramagopalan SV et al, Lancet Neurol 2007; 6: 604-610



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