Autolesionismo e comportamento suicidario con alcuni farmaci antiepilettici


Uno studio, pubblicato su Neurology, ha mostrato che alcuni farmaci per l’epilessia sono associati a un aumento del rischio di pensieri e comportamenti suicidari.

Nel 2008, l'FDA ( Food and Drug Administration ) ha emesso un alert sui vecchi e sui nuovi farmaci antiepilettici dopo che una ricerca svolta dall’Agenzia stessa aveva trovato una relazione tra l’uso di questi farmaci e un rischio quasi raddoppiato di comportamenti o pensieri suicidari nei pazienti con epilessia, rispetto a quelli trattati con placebo.

Nello studio condotto da Ricercatori del Charité University Medical Center di Berlino, in Germania, l'uso dei più nuovi farmaci antiepilettici [ Keppra ( Levetiracetam ), Topamax ( Topiramato ), e Sabril ( Vigabatrin ) ] è stato associato ad un rischio triplicato di autolesionismo o comportamento suicidario.
Altri farmaci antiepilettici, tra cui Lamictal ( Lamotrigina ), Lyrica ( Pregabalin ), Neurontin ( Gabapentin ) e Trileptal ( Oxcarbazepina ), non hanno invece mostrato un aumento del rischio di queste gravi reazioni avverse.

Lo studio ha preso in esame persone registrate presso l’United Kingdom General Practice Research Database, che soffrivano di epilessia e con almeno una prescrizione di un farmaco antiepilettico nel periodo 1989-2005.
I pazienti sono stati seguiti in media per 5.5 anni.
Su 44.300 pazienti esaminati, 453 avevano compiuto atti di autolesionismo o di tentato suicidio, e 78 persone erano morte.

Dal confronto con 8.962 soggetti di controllo è emerso che le persone che stavano assumendo alcuni nuovi farmaci antiepilettici ( Levetiracetam, Topiramato, e Vigabatrin ) presentavano un più alto rischio di depressione, e presentavano un rischio 3 volte maggiore di autolesionismo o di tentativo di suicidio rispetto a coloro che non stavano assumendo alcun farmaco antiepilettico.

Alcuni Esperti tuttavia ritengono che la relazione tra comportamenti suicidari e specifici farmaci anticonvulsivanti sia argomento non ancora chiarito.
A sostegno di ciò i risultati di uno studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association ( JAMA ), che ha evidenziato un aumento del rischio di atti suicidari con Neurontin, Lamictal, Trileptal e Depakote ( Acido Valproico, Valproato ).

E’ infatti difficile rilevare esiti psichiatrici, come i pensieri e i comportamenti suicidari, nei pazienti con epilessia per il fatto che la popolazione in esame è molto varia, e alcuni sottogruppi di pazienti sono già a maggior rischio di depressione e di suicidio.
Inoltre, spesso, i medici prescrivono i farmaci più recenti in associazione ai più vecchi solo dopo che i pazienti non hanno risposto ai farmaci più datati assunti in monoterapia. Questi pazienti potrebbero soffrire di epilessia farmaco-resistente, e rappresentare un gruppo di individui posto al limite superiore dello spettro di rischio suicidario.

L’incidenza di rischio di suicidio tra i pazienti in entrambi gli studi ( Neurology e JAMA ) è risultata, tuttavia, bassa.

I rischi correlati alla non-assunzione dei farmaci per controllare le crisi convulsive potrebbero essere notevolmente superiori a quelli associati all’assunzione dei farmaci. ( Xagena_2010 )

Fonte: American Academy of Neurology, 2010



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