Malattie neurodegenerative: potenziale impiego terapeutico delle cellule staminali embrionali


Le malattie neurodegenerative comprendono uno spettro eterogeneo di disordini neurali che causano gravi e progressivi deficit cognitivi e motori.
Alla base di questi disordini, la morte cellulare di specifiche sottopopolazioni regionali di neuroni, come la perdita dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra nella malattia di Parkinson.

La malattia neurodegenerativa può avere come causa la perdita o la disfunzione di sottogruppi selezionati di cellule gliali, come la disfunzione delle cellule gliali di supporto ai neuroni motori somatici nella sclerosi laterale amiotrofica.

Il sistema nervoso centrale, a differenza di altri tessuti, ha una limitata capacità di autoripararsi. Le cellule nervose mature mancano della capacità di rigenerarsi, sebbene nel cervello adulto esistano cellule neurali endogene; tuttavia queste cellule staminali hanno una limitata capacità a generare nuovi neuroni funzionali in risposta a una lesione.

Gli avanzamenti nella biologia delle cellule staminali hanno aperto nuove prospettive per la neurogenesi mediante attivazione delle cellule staminali neurali endogene e/o trapianto di cellule staminali espanse in vitro e/o della loro progenie neuronale o gliale differenziata.

Le cellule staminali embrionali, per la loro capacità di fornire una fonte apparentemente illimitata di tipi cellulari specifici e per la possibilità di manipolazioni di ingegneria genetica, possono diventare una fonte cellulare e un sistema di trasporto biologico in una varietà di malattie neurodegenerative.

Tuttavia prima dell’utilizzo delle cellule staminali embrionali è necessario comprendere i meccanismi che regolano la loro proliferazione, differenziazione in cellule terapeuticamente rilevanti. ( Xagena_2008 )

Srivastava AS et al, Curr Pharm Des 2008; 14: 3873-3879



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